REPRESSIONE A HONG-KONG.

Nello scorso luglio, alle primarie non ufficiali, finalizzate all'individuazione di candidati per una prossima elezione legislativa, avevano votato più di 600.000 persone: un vero successo di partecipazione popolare che testimonia quanto sia forte il sentimento libertario ad Hong Kong.

Le repressioni e le azioni volte ad omologare Hong Kong alla RPC trovano nella legge per la Sicurezza Nazionale uno strumento funzionale all'abuso di potere ed alla repressione di ogni forma di espressione pluralista con pene sino all'ergastolo.

La Polizia di Hong Kong ha arrestato una cinquantina di attivisti democratici proprio per una presunta violazione della nuova legge sulla sicurezza nazionale perseguendo proprio la semplice partecipazione alle elezioni primarie non ufficiali.

Il provvedimento, motivato con l'accusa di sospetta sovversione, ha riguardato anche figure istituzionali ed ex legislatori come Lam Cheuk-ting.

Negli ultimi mesi, Hong Kong ha già incarcerato diversi attivisti democratici ed il il capo della sicurezza, John Lee, ha definito giustificato gli arresti semplicemente definendoli "necessari".

REPRESSION IN HONG-KONG.

Last July, in the unofficial primary, aimed at identifying candidates for an upcoming legislative election, more than 600,000 people had voted: a real success of popular participation that testifies to how strong the libertarian sentiment is in Hong Kong.

The repressions and actions aimed at homologating Hong Kong to the PRC find in the National Security law a functional tool for the abuse of power and the repression of all forms of pluralistic expression with sentences up to life imprisonment.

The Hong Kong Police have arrested about fifty democratic activists precisely for an alleged violation of the new law on national security by pursuing their simple participation in unofficial primary elections.

The measure, motivated by the accusation of suspected subversion, also involved institutional figures and former legislators such as Lam Cheuk-ting.

In recent months, Hong Kong has already jailed several democratic activists and security chief John Lee has called the arrests justified simply by calling them "necessary".