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Aprire le porte agli aiuti: si sblocca il valico di Rafah!

  • Immagine del redattore: Olena Cattani
    Olena Cattani
  • 20 ott 2023
  • Tempo di lettura: 1 min

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L'assedio alla Striscia di Gaza impedisce di fatto il vivere civile ai suoi abitanti: due milioni di persone senza acqua potabile, cibo, energia elettrica e carburanti,

Queste privazioni impediscono l'attività degli ospedali ridotti al buio e la cura dei tantissimi feriti che, senza assistenza medica, rischiano la vita abbandonati a se stessi.

Questa non è una guerra ma una catastrofe umanitaria, un'eclisse di civiltà contro cui tutte forze debbono mobilitarsi non a favore di una delle parti ma a favore delle vittime, di tutte le vittime del popolo che pagano per la violenza e l'abuso del potere.

La ONG The World Peace Factory e la IGO International Parliament for Safety and Peace stanno mobilitando tutte le loro risorse e relazioni per facilitare l'intervento umanitario e la creazione di corridoi per i profughi e gli sfollati dalle zone maggiormente colpite dai bombardamenti.

In questo senso è importante sottolineare l'accordo promosso tra Israele ed Egitto per l'apertura del valico di Rafah nelle prossime 24-48 ore, quando arriveranno i primi 12 camion di aiuti a Gaza. Questa notizia, che rappresenta un primo significativo passo per soccorrere la popolazione civile, è stata diffusa e confermata dal il presidente statunitense Biden.


 
 
 

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